I say fuck the stars

Most Valuable Players | Rymdångest (med Jens Lekman)(zeon light 058)

Sono passati ormai dieci anni da quando mi innamorai per la prima volta dei Most Valuable Players. Il loro debutto You In Honey arrivava sulla scia di dischi per me importantissimi come quelli dei Radio Dept. e dei Suburban Kids With Biblical Names. La band di Stoccolma aveva una sensibilità più complicata, sfaccettature che andavano dall'indiepop all'elettronica intrisa di jazz. Nel complesso direi che furono abbastanza sottovalutati, purtroppo. Poi sembrò che si fossero persi un po' per strada, come era successo a molte altre band che avevo amato in quella stagione. Il loro secondo lavoro, Left, arrivò soltanto nel 2013, e direi che non se ne parlò molto. Qualcuno scrisse che i MVP erano diventati "the swedish equivalent of bands like Prefab Sprout or Everything but the Girls", e in effetti l'analogia aveva senso. Ogni tanto, d'autunno, è capitato anche qui di ritrovarsi nella piacevole malinconia delle loro canzoni.
Poi questa mattina, domenica di sole fragoroso e promettente, un regalo inatteso: una canzone insieme a Jens Lekman, intitolata Rymdångest, dalla parola svedese che starebbe a indicare quel momento in cui "you lay on your back, and watch the stars, and it hits you just how tiny you are, how insignificant you are". Così, all'improvviso, la chitarra acustica dei Most Valuable Players e la carezza della voce del cantautore di Göteborg, e un'incredibile voglia di primavera scandinava. La canzone è contenuta nella raccolta Audio Anyways lll | A Cross of Flowers che, scopro ora, sarebbe la terza di una serie di cassette che i Most Valuable Players hanno pubblicato negli ultimi dodici mesi. Ottimo, c'è un sacco di musica da recuperare!



Most Valuable Players - Rymdångest (med Jens Lekman)

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