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 Bebban from Shout Out Louds at Losing My Badge #3

Siamo onesti: Arturo e il sottoscritto erano già stanchi prima di cominciare.
Un concerto come quello degli Shout Out Louds visto e sudato sotto il palco, in mezzo a un pubblico che rispondeva a meraviglia e che ha accolto gli svedesi come meglio non si poteva immaginare, lascia il segno.
Aggiungete l'emozione di guardarsi intorno e vedere che loro erano proprio , nel nostro vecchio posto, finalmente, tra le mura dove ci sentiamo a casa: ci siamo sfiniti a forza di sorridere dalla felicità.
I dischi che abbiamo suonato dopo non me li ricordo (so solo che nella confusione abbiamo dimenticato gli Hot Gossip: imperdonabile). Intanto qualcuno si perdeva, qualcuno si infilava nei camerini, gli altri ballavano e ogni tanto anche io in mezzo a loro. Ricordo che una ragazza mi ha chiesto di mettere i Sambassadeur e quasi non ci credevo. Uno invece mi ha detto qualcosa del tipo "ti aspetto fuori" perché non passavo Smiths e Joy Division. Nella stanza accanto facevano la loro comparsa Ken Stringfellow e Mat Harris. I Le Man Avec Les Lunettes presenziavano. I ragazzi di Via Toniolo imperversavano. Mi sono ritrovato addosso una spilletta della Best Kept Secret (grazie!), dall'altra parte del mondo Julian Casablancas si stava chiedendo da dove diavolo arrivasse quella con scritto "indieshit!", mi hanno regalato un paio di demo, hanno provato ad avvelenarmi con un drink, non abbiamo scoperto il significato del tatuaggio di Bebban...
Ma molto più di queste sfuocate parole, le Lomo di Lucio sono il racconto della nostra serata.

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